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Per costruire una strategia efficace per apprendere è necessario anche pianificare e organizzare il tempo da dedicare allo studio: distribuire e diluire nel tempo il carico di lavoro, evitando lo studio massivo della “sera prima”; definire un piano giornaliero, settimanale o, ancora meglio mensile, coerente e realistico che tenga conto del tempo anche da dedicare alle attività extrascolastiche e sociali (come lo sport e le occasioni di divertimento con i familiari o gli amici).

Cosa fare in classe

La lezione dell’insegnante rappresenta già la prima fase di apprendimento e memorizzazione, se viene seguita attentamente. Quindi è molto importante prestare attenzione in classe e seguire le indicazioni dei docenti. Di solito durante l’ora di lezione viene dedicato del tempo alla correzione dei compiti svolti a casa. Correggere i compiti significa individuare i propri errori e imparare a non rifarli. Inoltre, rappresenta un ulteriore ripasso di concetti, procedure e termini specifici. Anche le interrogazioni dei compagni sono molto utili. Si possono trascrivere le domande degli insegnanti, che normalmente corrispondono agli aspetti fondamentali da acquisire. Altra occasione di ripasso e di confronto: le risposte dei compagni. Fondamentale è anche prendere appunti in classe, per garantire la concentrazione, allungare i tempi di attenzione e favorire la memorizzazione perché già la scrittura è un esercizio di sintesi ed elaborazione dei contenuti. Gli appunti poi andrebbero rivisti e riordianti a casa e potrebbero aiutare nella realizzazione di schemi e mappe concettuali.

Importante è avere un atteggiamento attivo in classe ponendo domande e facendo interventi che hanno la finalità di chiarire dubbi ed esprimere la propria opinione, dando un contributo al lavoro della classe. Più si lavora attivamente in classe e minore sarà l’impegno e il tempo da utilizzare a casa per studiare.

Cosa fare a casa

Innanzitutto è importante pianificare settimanalmente o mensilmente gli impegni prevedendo quotidianamente momenti dedicati allo studio ed altri riservati allo svago. Il lavoro di pianificazione serve, infatti, a ridurre il tempo di studio aumentandone l’efficacia, in modo da permettere di avere del tempo libero per le attività extrascolastiche che interessano. Nelle ore da dedicare allo studio è importante tenere una adeguata concentrazione, prevedendo anche delle pause e pianificando dei momenti dedicati al ripasso.

Nella programmazione dei tempi da dedicare il pomeriggio ai compiti si consiglia di prevedere tre fasi:

  • Iniziare con una revisione di ciò che è stato fatto il mattino a scuola, riordinando gli appunti e controllando bene il registro elettronico per visionare ciò che i docenti hanno pianificato o annotato;
  • la seconda fase è di studio o di esecuzione di compiti. In questa fase è importante ricordare che gli esercizi vanno svolti dopo aver studiato la parte teorica. Ad esempio in matematica, gli esercizi saranno una verifica della comprensione dei concetti studiati nella teoria. Per quanto riguarda lo studio;
  • la terza fase si consiglia di dedicarla al ripasso in vista delle interrogazioni e delle verifiche del giorno dopo. Infatti è importante far “sedimentare” le conoscenze, non ridursi a studiare il giorno prima per il giorno dopo una grande mole di argomenti perché poi si dimentica tutto facilmente. Invece riprendere a distanza di qualche giorno ciò che si è già studiato permette di immettere le conoscenze nella memoria a lungo termine.

Molti studenti concentrano lo studio nel giorno precedente ad una verifica, confidando nella loro buona memoria a breve termine. Tuttavia questa abitudine espone a risultati alterni perché laddove la preparazione non è solida e sedimentata può capitare che l’ansia per la verifica possa giocare brutti scherzi: ci si può bloccare e non ricordare nulla anche solo per una domanda posta in modo diverso da quanto ci si attendeva. Pertanto, è opportuno studiare con anticipo, rispetto ad interrogazioni e verifiche e concedersi del tempo per ripassare con attenzione il giorno prima della prova.