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“Le cromie del giallo: viaggio nel colore più vibrante dello spettro luminoso.”

Manifesto Mostra fotografica Giallo

Abbiamo iniziato la nostra ricerca guardandoci intorno e abbiamo osservato che, in natura, il giallo è il colore della vita. Dopo il bianco è il secondo colore più dominante nei fiori, perché attira gli insetti impollinatori che a loro volta presentano striature gialle sui loro esoscheletri. Inevitabilmente colleghiamo il giallo al sole e alla sua luce vivifica per questo lo possiamo considerare un colore caldo che, come suggeriscono studi in campo psicologico, è in grado di alleviare tristezza e depressione senza tralasciare l’effetto stimolante sull’emisfero sinistro del cervello: sede dell’apprendimento e dell’attenzione.

La temperatura del giallo non esaurisce la sua portata ma costituisce un punto di partenza. Secondo gli studi condotti da Johannes Itten e Wassily Kandinsky, entrambi pittori e appassionati conoscitori dell’affascinante mondo delle cromie, il giallo è un colore altamente vibrante e dunque irradia la sua luminosità verso l’esterno avvicinandosi all’occhio dell’osservatore per catturarne l’attenzione. Ma nella complementarietà si trova la sua forza più travolgente. Pensiamo alle opere di Van Gogh, al giallo dei campi di grano o degli astri vorticanti stagliati sulle sfumature blu del cielo. Proprio nella coppia oppositiva giallo-blu si compie un accordo apparentemente stridente ma in realtà totalmente armonico perché ognuno dei due risulta rafforzato e più persuasivo per effetto del suo opposto. Di qui abbiamo compreso l’importanza dell’accostamento dei colori per rendere efficace ogni espressione creativa che spazia dall’arte alla progettazione, dal marketing alla pubblicità.

Abbiamo poi indagato i significati con cui il giallo viene usato nell’arte.

La valenza positiva è espressa dal giallo come il colore della luce che trascende la realtà per divenire spirituale. Ecco dunque che l’abito giallo indossato da Santa Lucia nella pala di Lorenzo Lotto è simbolo della fede incrollabile. La cromia oro, emblema di regalità per eccellenza, caratterizza lo sfondo surreale dei mosaici bizantini di Sant’Apollinare nuovo per poi rendere sontuosa la veste della giovane donna che personifica la “Sinagoga” di Witz Konrad. Anche le numerose sfumature di giallo scelte da Van Gogh per la serie dei “Girasoli” solo ad un primo sguardo sembrano alludere alla bellezza terrena del fiore, in realtà, come il pittore rivela al fratello Theo, sono scale cromatiche che invitano l’animo dell’osservatore ad una tensione verso l’alto, lo stesso slancio che ritroviamo nel “girasole impazzito di luce” protagonista della celebre poesia di Montale.

La valenza negativa identifica il giallo come colore del tradimento e della malattia. Non è un caso che Giotto colori di giallo il mantello con cui Giuda avvolge il corpo di Gesù nell’atto di tradirlo con un bacio. Il giallo non allude solo alla malattia fisica, colore che, nei Promessi Sposi, Manzoni utilizza per descrivere i volti emaciati e distrutti degli appestati. Anche il disagio interiore, la tristezza e il forte senso di solitudine che pervadono l’atmosfera del “Caffè di notte”, celebre dipinto di Van Gogh, sono espressi attraverso colori intensi e in forte contrasto tra loro tra cui il giallo domina nelle sue numerose sfumature.

A conclusione del nostro viaggio nel colore più vibrante dello spettro luminoso abbiamo realizzato una serie di scatti fotografici su soggetti diversi per tematiche, inquadrature, messa a fuoco, tecniche di sovraesposizione e di sottoesposizione ma con un comune denominatore: il giallo.  Abbiamo cercato di riassumere nei nostri lavori tutto ciò che abbiamo appreso su questa interessante cromia non sempre semplice da fotografare perché molteplici sono le sue caratteristiche, tentando, con coraggio ed umiltà, di cogliere il suo calore, delineare la sua radianza luminosa, fissarne movimento e libertà.