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Mostre Virtuali

Le discipline caratterizzanti del nostro liceo sono materie teorico-pratiche incentrate sulla didattica laboratoriale, per cui, nella nostra scuola, si fa la “didattica della vicinanza”.

Quando è iniziata la quarantena nessuno di noi docenti di materie artistiche credeva nella possibilità di poter fare lezione efficacemente in modalità DaD, didattica a distanza; piuttosto abbiamo pensato che avremmo potuto consolidare le conoscenze teoriche e fare delle semplici esercitazioni. Troppe le differenze tra queste due tipologie di didattica: la didattica della “vicinanza” è quella che ci chiama tra i banchi, gomito a gomito con gli studenti, sui loro disegni per fare le necessarie correzioni o per stemperare qualche pigmento per formare infiniti colori; è la stessa didattica che ci vede tra i banchi da orafi ad armeggiare con il fuoco e le lime, piuttosto che fra trespoli e torni a trasformare una materia informe in una forma armoniosa. Ed è la stessa che nel laboratorio di sartoria ci porta tra i manichini per aiutare gli studenti a modellare un cartamodello o tra meravigliosi e antichi telai per la tessitura a far scorrere pettini intrecciando sapientemente dei fili. È una didattica della vicinanza che ci porta a muoverci con attenzione nella sala posa tra faretti e cavi e in falegnameria tra seghe e scalpelli…impossibile sostituire tutto questo con la didattica a distanza!

Tuttavia, da questa impossibilità è nato qualcosa di buono: un’opportunità per fare una nuova esperienza.

Abbiamo presto constatato che i nostri studenti, sensibili e attenti, sembravano avere le antenne più alte che mai e in ogni banale compito esprimevano il loro meglio. È accaduto qualcosa di straordinario, nel senso letterale del termine: ritrovarsi tra le mura domestiche con pochissimi strumenti e materiali ha consentito loro di accedere al cuore semplice delle cose, della realtà, con una modalità a volte spartana, con pochissimi mezzi ma, davvero, con occhi nuovi. Hanno cercato e trovato la meraviglia e il senso in ciò che avevano intorno. Questo il filo conduttore: l’ARTE di stare in casa; una serie di lavori raccolti in varie sezioni, tutti con un comune denominatore: essere stati realizzati durante la quarantena a partire da riflessioni legate al tempo stesso che si stava vivendo. Tra i lavori del biennio e del triennio troverete dipinti a volte grezzi, perché realizzati con un pennello troppo grande…quello che c’era in casa, o video con movimenti di macchina tremolanti, per mancanza di un carrello, o foto imperfette perché scattate con lo smartphone, dagli stessi, a volte giovanissimi, autori; in questo contesto la sfilata di fine anno scolastico sarà virtuale e a “sfilare”saranno modelli in carta ma siamo convinti che non potrete che apprezzare la creatività, la sensibilità, la vicinanza con la vita e l’affermazione di essa, che queste piccole opere darte, testimoni di questo nostro nuovo tempo, riescono a trasmettere.